Un bel Macintosh SE/30 con il SimasiMac
No, non è una malattia rara :-)

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Ho deciso di non riparare più per conto terzi.

Quando ci sono di mezzo i soldi, anche pochi, da quando sussiste l'attuale credenza modernamente occidentale che tutto ti sia dovuto in generale ed ancora di più se paghi, che tutti sono tuoi schiavi e tutti devono sottostare al tuo pensiero, allora tutto va in malora, anche partendo dalle migliori intenzioni.

Riparo poco e a poche persone, perché di mezzo c'é l'affetto ed il cibo, soldi solo rimborso spese, se sono costretto ad anticiparli e sono una cifra cospicua, altrimenti si va di scambio materiale, per il resto è solo l'occasione per incontrarsi e stare insieme che poi, in fondo, lo si fa solo per questo motivo, condividere tempo, interessi e sentimenti.

Aò, e basta un pò co' 'sta paternale!!!
Piuttosto dicce che c'hai fatto co' 'sto computer vecchio e soprattutto dicce se sei riuscito a riparallo!!!

E nulla, con voi non c'è proprio la possibilità di esprimere la vena poetica che forte scorre in ognuno di noi. :-)

Stefano: "Per favore, mi devi aiutare"
Io: "Non c'ho 'na lira"
Stefano: "Non si tratta di soldi"
Io: "Il prosciutto nun te lo affetto, vattelo a comprare al supermercato"
Stefano: "No, no, né cibo né soldi. Devi aiutare una persona a cui tengo particolarmente. Gli devi riparare un Macintosh"
Io: "Se, vabbè, lallero. Lo sai, non ho il tempo né la testa per prendermi la responsabilità di una riparazione"
Stefano: "Ti prego, gli devo tanto e gli sono molto legato"
Io: "Mi spiace Stè, non ce la faccio mentalmente, lo sai in che situazione mi trovo"
Stefano: "E' anche un collega, non puoi dirmi di no"
Io: "Guarda, ora che mi hai detto che è anche un collega, a maggior ragione......"
Stefano: "Ti prego, aiutami"
Io: "
Aridaje...."

Voi Stefano non lo conoscete, a Roma esiste una ben precisa definizione evocativa e colorita per identificarlo, però, in fondo, è una brava persona e alla fine non ci fai più caso e te lo tieni per quello che è, un caro amico rompic.......(no, non era questa la frase evocativa :-) )

Dopo due settimane di continue sollecitazioni, per amicizia, ho ceduto.

Stefano: "Goffrè, ci sono riuscito, il tuo Mac lo diamo a Carlo, ci penserà lui, o almeno ci proverà"
Goffredo: "Grande Stè, mi fate felice. Io non posso muovermi, ce la fareste a venire voi da me? Per sdebitarmi vi porto a cena fuori. Chiedi a Carlo se preferisce carne o pesce"
Stefano: "Ora chiedo"

Io dò molte soddisfazioni a tavola, ma sono un carnivoro amante della pasta, per cui la scelta non è stata difficile.
P.S. se mi date il pesce, divoro anche quello, sia chiaro :-)

Così un bel dì di agosto, complice un venticello ristoratore, andiamo a trovare Goffredo al mare.
Devo essere sincero, non credevo di entrare subito in sintonia con lui e la sua compagna, in genere sono abbastanza orso, bello, affascinante, muscoloso, simpatico e capellone, ma orso.
Tanto lo so che , a questo punto, non vi importa più nulla del Macintosh e siete curiosi di sapere quante cose buone ci ha fatto mangiare e bere Goffredo ma, per privacy, non posso fare nomi nè avverbi, per cui non saprete mai da me che in questo posto abbiamo mangiato e bevuto benissimo, io non ve lo dirò mai!!!!!

N.d.R. da qui in poi inizierà la parte tecnica, se volete, potete anche andarvi a preparare un panino al prosciutto e sorseggiare allegramente una pinta di birra ghiacciata :-)

Non ho una grande esperienza sulla famiglia SE, sono sempre intervenuto nella sezione analogica, figurati se non mi andavo a scegliere un guasto documentato da una sola altra persona nel web.



Quello che vedete in foto è una particolare forma del guasto noto ed identificato col nome di "SimasiMac", una particolare forma di pattern video, in genere verticale, uno stile a zebra con un motivo a zig-zag, ondulato a spina di pesce. SimasiMac, perché lo SE/30 lo chiamavano così i giapponesi.

In genere, prima di affrontare una problematica a me sconosciuta, cerco di documentarmi il più possibile, per essere indirizzato nella soluzione del problema ma, soprattutto, perché ho modo di imparare nozioni e procedimenti nuovi, ogni guasto sconosciuto è una nuova sfida da affrontare per migliorarsi, anche se la sfida la si perde.

Questo è il primo SE/30 che riparo e noto, con tristezza, che monta i barilotti elettrolitici smd che tanti Macintosh Classic e Classic II hanno rovinato, che poi se ci si metteva anche la batteria al litio, la distruzione ed il relativo passaggio a miglior vita, era certo.

Nel nostro caso Goffredo aveva sempre tenuto sotto osservazione la batteria, ma nulla aveva potuto contro le esalazioni acide dell'elettrolita degli elettrolitici, peraltro ben mascherata.

Il guasto, nel nostro caso particolare, figlio della casistica generale, era la mancanza del "bong" iniziale a fronte dell'accensione ed il particolare pattern in cui righe verticali a scacchiera, si alternavano a porzioni di schermo a visualizzazione corretta (nel caso del simasimac classico le due tipologie verticali non sono distinguibili).

Purtroppo sò già coma mi aspetterà, maledetta presbiopia.

In ogni caso, il recap degli smd è necessario, sia per rendere il Mac funzionante nei secoli dei secoli, sia per pulire la scheda logica dai vapori e dai residui e sedimenti dell'elettrolita evaporato.

I vapori dell'elettrolita sono più subdoli perchè attaccano parti del circuito stampato in genere non visibili, come pad e piste fine poste sotto i circuiti integrati, anch'essi quasi tutti smd.
Ma soprattutto attaccano il rame sotto la vernice protettiva superficiale.





Ora mi permetto di esternarvi un mio pensiero: quando tuo figlio ti insegna delle "cose", vuol dire che il tuo ruolo di genitore ha avuto successo, vuol dire che tuo figlio è migliore di te e, quindi, i tuoi sacrifici hanno avuto un senso e quindi successo.

E così mi sono ritrovato a chiedere ad Emanuele di insegnarmi di nuovo a maneggiare i componenti smd.
Il primo condensatore, lui ad operare ed io ad apprendere i suoi consigli, gli altri io ad operare e lui a supervisionare

In fondo, basta avere la strumentazione adatta ed un misto di manualità ed esperienza.

Prima di tutto, si mette con un attrezzo appuntito e professionale(uno stuzzicadenti di legno) del flussante sui pad del componente da eliminare.

Con il saldatore si aggiunge dello stagno al flussante ed alla piazzola, in modo da pulire la zona circostante dalle ossidazioni e da ravvivare la lucentezza dello stagno della saldatura.



Una volta effettuate queste operazioni su tutti gli elettrolitici incriminati, si inforca la stazione ad aria calda e, con movimenti circolari, si inonda il componente del magmatico flusso di aria calda, fino a che lo stagno inizierà a fondersi (questa è una sensibilità ottica che si acquista con l'esperienza).

A quel punto, con delicatezza e con l'ausilio di pinzette a becco ricurvo (per me migliori di quelle a becco dritto), togliete il componente.
Non esagerate con il flusso di calore e con la sua temperatura e, soprattutto, con la vicinanza dello stilo allo stampato.
Non forzate il distacco del componente, rischiate di portare via il pad di collegamento, che quasi sempre ha un pad corrispettivo dal lato opposto del circuito stampato.
Una volta tolto il componente, con il saldatore, utile in questi casi una punta a 45°, rinfrescate la piazzola avendo l'accortezza di togliere lo stagno in eccesso, rendendo il pad pulito e lo stagno lucido.
Ci sarebbe da pulire con alcool isopropilico il lavoro di asportazione testé effettuato, ma visto il trattamento che andremo a compiere tra poco, non si rende necessario.
Altra accortezza consiste nel direzionare il flusso di aria calda facendo attenzione alle parti in plastica poste nelle immediate vicinanze, si corre il rischio di fondere la plastica e creare parecchi danni, non solo estetici (guardate dalle foto i tre condensatori vicino al connettore di alimentazione).








Se siete arrivati a questo punto, leggendo e seguendo i miei consigli, o siete più bravi di me oppure vi siete scolati non una ma due pinte di birra :-) :-) :-)

Ora attrezzatevi con un contenitore in cui inserire la scheda logica e recuperate dello sgrassatore liquido spray (non vi dico la marca ma aguzzate la vista).
Ora inondate la scheda sotto, ma soprattutto sopra e lasciate che il liquido faccia il suo dovere per una decina di minuti.
Munitevi ora di un pennello a setole lunghe e morbide e passatelo delicatamente ovunque serva a portar via acido e sporcizia, divertendovi a far apparire nuvole di schiuma.
Le scritte non andranno via (fate attenzione comunque che lo sgrassatore da voi utilizzato non sia particolarmente aggressivo, eventualmente testatelo su schede di recupero), fate solo attenzione alle etichette adesive di carta.
Lasciate che la schiuma scompaia e, dopo altri 10-15 minuti, sciacquate con abbondante acqua corrente.

In funzione della temperatura esterna, asciugate al sole, asciugate sul termosifone, asciugate con il phon, asciugate con abbondante alito caldo dopo aver mangiato una bella bruschetta con sale, olio e uno spicchio d'aglio spalmato sopra.





L'unica cosa che dovete fare è accertarvi che non ci siano più residuati di liquido che creerebbero bei cortocircuiti, spedendo i vostri preziosi circuiti integrati agli alberi pizzuti (frase in dialetto romanesco che indica l'invio all'altro mondo del soggetto in esame).
Nel caso usaste un compressore, come spesso consigliato in rete, fate attenzione che un forte e ravvicinato getto di aria potrebbe far saltare qualche componente.
Io ho messo ad asciugare al sole la scheda e poi l'ho lasciata nello sgabuzzino per due giorni, perché non presente in casa, prima di passare al montaggio dei nuovi condensatori.

Ed ora l'immancabile lista dei condensatori da sostituire:

C6 = 1uF 50V
C1 - C3 - C4 - C5 - C7 - C8 - C9 - C10 - C12 - C13 = 47Uf 16V

Facendo molta attenzione a non staccare i pad di saldatura ed a piegare i bussolotti in maniera elegante, il risultato finale sarà quello della successiva foto (in parte).

Voce fuori campo: "Soddisfatto del lavoro?"
Io: "Soddisfatto"
Voce fuori campo: "Rimontiamo ed accendiamo?"
Io: "Si"
Voce fuori campo: "Sei fiducioso?"
Io: "Per nulla"
Voce fuori campo: "Perchè?"
Io: "Perchè abbiamo ripristinato la causa che ha creato il problema, non il problema"
Voce fuori campo: "Alla faccia della fiducia....."
Voce fuori campo: "Accendi, accendi, dai"

Clack (interruttore in ON)
Frfrfr (ventola in funzione)
Buuum (pezzo di qualcosa che vola nelle vicinanze del viso)
Clack (interruttore in OFF)

Che spavento 'taccisua........

Si, lo so, a cogl..., hai invertito la polarità del condensatore...
Non offendere prego, da quando mi è scoppiato vicino alle mani un condensatore di alta capacità e tensione per inversione della polarità, i montaggi li controllo e ricontrollo e ricontrollo e ricontrollo.
Non so come sia potuto accadere, l'unica ipotesi degna di credibilità, oltre al fatto che magari la tensione di targa era fasulla, è la certa provenienza dall'estremo oriente.
Pulisco per bene il danno creato, con viscere di condensatore sparse ovunque e rimonto un nuovo condensatore per constatare che, nulla è cambiato da casa di Goffredo.

Mi accingo quindi ad effettuare il lavoro certosino che si era prospettato fin dall'inizio.
Il SimasiMac in generale, è causato dall'interruzione di una o più linee di indirizzi o dati del flusso dati.
Quindi, ora, è necessario più che mai avere lo schema elettrico per poter procedere oltre.

Qualsiasi linea dati o indirizzo, o qualche linea di controllo ausiliaria, potrebbe scatenare il guasto.
Interruzione fisica naturalmente causata dalla fuoriuscita dell'elettrolita dei condensatori o dall'acido della batteria.
Nel nostro caso in particolare, la problematica è circoscrivibile alla zona che gestisce il segnale video e, di riporto, le linee SIMM-ROM e SIMM-RAM.

Ad una prima ispezione visiva con lente di ingrandimento d'ordinanza proveniente dal cassetto di mio padre e datata antecedente gli anni '60 del secolo scorso, non si notano interruzioni né saldature fredde.
Alcune piste sono annerite, ma al veloce controllo di continuità, non presentano interruzioni.

Mi appresto quindi a controllare (vedi schema elettrico, sezione VIDEO INTERFACE, pagina 5-9),  le linee A(x) e D(x) sugli integrati UK6 (ROM Video marchiata Apple 341-0650-A equivalente ad una 2764), sulle ram video UC6 e UC7 (delle 41264-12) e sugli integrati multiplexer UA8 - UB8 - UC8 e UD8 (identificato sul corpo con la sigla Apple TIF026 ma che in realtà corrispondono a dei normali integrati TTL 74F253.

Dalla foto potete identificare i percorsi che sono andato a controllare per poi scoprire che c'era un'interruzione tra la rom video UK6 ed il multiplexer UD8, in particolare sulla linea indirizzi A(0).

Non ho voluto continuare la ricerca, ho preso il filo per il wrapping AWG28, ne ho saldato un pezzo provvisorio ai due piedini, ho rimontato il tutto, riacceso e......stesso difetto, stessa schermata, stesso comportamento.
No, dai, non è possibile, qualcosa doveva per forza cambiare, foss'anche una sola linea verticale.
 
Fammi ricontrollare se ho fatto le cose per bene e, udite udite, si era ristaccato il filo durante le operazioni di rimontaggio.
Risaldo per bene il filo, per sicurezza ne ricontrollo la continuità, riaccendo e.............

....la luce alla fine del tunnel rischiarò l'oscurità che ci accompagnava e ci guidò benignamente alla confusa vista dei prati verdi in fiore e degli alberi di frutti colorati carichi.....

Chissà, magari sono ancora i postumi del buon vino che Goffredo mi ha fatto bere alla cena della scorsa settimana.

Neanche ve lo sto a raccontare quanto tempo ho impiegato a fare i controlli, prendi e posa i puntali del tester per prendere e posare la lente di ingrandimento per prendere e posare la matita rossa per segnare i collegamenti controllati.....che brutto non vedere più come una volta e sentirsi vecchi.

Mentre effettuavo i test, mi sono accorto che ferrite della bobina per la regolazione dell'ampiezza orizzontale, era praticamente tutta fuori quasi a cadere. Reinserita e regolata per una migliore immagine, stessa sorte toccata anche all'ampiezza verticale tramite la regolazione del trimmer, anche questo sulla scheda analogica.

Come ultima operazione, sagomo il filo per wrapping per fargli fare un bel percorso e lo incollo allo stampato con un pò di colla per renderlo fermo, per poi rimontare tutto il Mac ed informare Goffredo e Stefano della riuscita dell'operazione a cuore aperto e che la parcella gli arriverà direttamente a casa con le coordinate per effettuare il versamento forzatamente volontario che servirà a ripagare l'acquisto di una fornitura per occhiali da vicino da qui alla pensione.

Conclusione.

In fondo, la Vita è tutta qui, affrontare le sfide che ci pone ad intralcio sul nostro cammino per cercare di superarle o quantomeno schivarle limitando i danni, per imparare ad essere migliori, per imparare ad essere felici.

Stefano: "Goffrè, smettila di versare il vino nel bicchiere di Carlo"
Goffredo: "Eh, eh, eh :-) :-) :-) "





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