L'aggiuntina
Come la sambuca nel caffe', l'aggiuntina e' un piccolo particolare in piu', in grado di migliorare la resa finale.
Problema: dare vitto, alloggio e stallaggio ad un RT77, orfano di GRC9, privo di shack, salvato da sofferenze inenarrabili indotte da arido demolitore.
Prima di tutto, cos'e' un RT77?
E' semplicemente la sezione ricevente del set rice-trasmittente valvolare campale/trasportabile/carrabile RT77/GRC9, costruito nel dopoguerra dallo zio Sam e non solo. Nella vita si possono fare due errori gravi: raccogliere un gattino, che poi diventa signore e padrone della tua casa o impietosirti per un residuato bellico, pronto a pretendere ricovero ed alimentazioni strane.
Caduto nell'errore n.2, ho realizzato un contenitore pseudo militare con lamiera da 1 mm, con bloccaggi compatibili e verniciato con uno smalto opaco simil-NATO.
Nell'ottica del costo zero, a km zero, ho riesumato il pannello alimentazione di un atavico centralino tv, dotato di impedenza di filtro e di trasformatore con primario universale e secondari a 6,3V e a 120V. Sotto il telaio trova posto un raddrizzatore-stabilizzatore per la bassa tensione dei filamenti (il solito circuito con LM317) e l'alimentore anodico, costituito da un raddrizzatore livellatore seguito dall'aggiuntina, che poi non e' altro che uno stabilizzatore anodico.
Perche' uno stabilizzatore per un RX a valvole?
E' presto detto! Collegato alle alimentazioni, inizialmente senza aggiuntina, il ricevitore funziona egregiamente in AM (broadcastings), ma in CW, sulle frequenze radio amatoriali (40 metri), sembra uno stormo di storni a causa dello slittamento della nota verso l'alto (gli esperti OM lo chiamano cheerp o cheerpy). Il parlato in SSB e' incomprensibile, troppo acuto o troppo grave. La regolazione di volume o sensibilita' RF aumenta il difetto.
E qui entra in gioco l'aggiuntina.
Di seguito ci sono gli schemi dell'alimentatore anodico, dell'alimentatore per i filamenti ed infine l'aggiuntina.
Il circuitello dell'aggiuntina e' veramente banale e ricalca fedelmente lo schema tradizionale dello stabilizzatore con 7824 shuntato con transistor di potenza, a parte la tensione di lavoro dei condensatori e le caratteristiche esagerate del BU406.
La tensione di uscita ottenibile corrispondera' ai 24V del chip stabilizzatore, sommati alla tensione risultante degli zener collegati in serie al terminale M, con una tolleranza di circa 1V per via delle cadute di tensione delle giunzioni, peraltro recuperabile lavorando sul valore degli zener. E' importante ricordare che la differenza di tensione tra entrata e uscita del circuito non deve mai superare i 40V, lo affermano i data sheet e il testamento di alcuni 7824 passati a miglior vita. La tensione di uscita varia meno di 250mV in qualsiasi condizione di lavoro. Il caso in esame: 135Vcc disponibili , 105Vcc richiesti. La tensione in eccesso, tra entrata e uscita dello stabilizzatore, e' 30V per cui rientra nel valore massimo consentito. Per ottenere la tensione desiderata bastera' collegare tre zener da 27V tra il terminale M del 7824 e la massa del circuito (24 + 27 + 27 + 27 = 105V).
L'aggiuntina puo' essere utilizzata per rendere "granitica" l'alimentazione degli oscillatori modulati di pedestre costruzione, senza far nomi. Capita spesso che, manovrando con gli attenuatori RF o il livello la modulazione interna, vari il carico anodico e si verifichi lo slittamento del segnale in uscita, non grave per radio sotto i ferri, ma rilevabile con un frequenzimetro e fonte di disappunto.
Attenzione!!!
La tensione di rete 220 Vac e' letale! La tensione anodica presente nel circuito puo' essere pericolosa. Il circuito e' stato desunto da fonti tecniche di pubblico dominio. La realizzazione avra' puramente scopo di studio o sperimentale ed in ambito privato. Rese le informazioni del caso, viene rigettata ogni responsabilita' derivante da sottovalutazione dei rischi e da uso improprio del circuito descritto.