Un vecchio sketch televisivo raccontava: "il momento è catartico".
Ci sono voluti anni di alti e bassi, accumuli seriali, mobili ripieni, lo
prendo tanto prima o poi servirà ed alla fine, ho capito che così non si
poteva andare avanti, perché non ci si gode nulla di quello che si ha e
quasi tutto rimane nelle condizioni in cui lo avevi recuperato.
E così, iniziamo a dare via quasi tutto, dalle cose meno importanti alle più
ingombranti, riorganizzare quindi lo sgabuzzino per avere tutto accanto a
me, pronto per essere goduto visivamente e praticamente e rientrando in
parte dei soldi spesi nel tempo, perché i figli crescono ed hanno bisogno di
essere aiutati nel loro percorso.
Il vero problema è la Sfortuna, fedele compagna della mia vita, serena
e sempre col sorriso sul volto, accanto a me.
Ma secondo voi, io vado a riaccendere elettroniche che funzionavano e le
ritrovo contente di tornare in vita?
Figuriamoci, quelle come dò tensione, puff, sorpresa, ci hai abbandonate
sino ad ora e vorresti anche che ti facessimo felice?
Decido quindi di dar via uno dei due Amiga 500 che ho, quello messo bene,
tutto bianco, riposto funzionante, perchè sarà amorevolmente accolto da un caro amico e.....un
bellissimo verde si presenta a video.
Provo anche l'altro, da battaglia, riposto funzionante ma con il floppy che
non leggeva i supporti e.....schermo verde anche questa volta (per fortuna
erano solo falsi contatti :-) ).
Nel particolare, tasto CAPS LOCK con led fisso, led di accensione che fa dieci lampeggi e poi un lampeggìo più lungo in corrispondenza del quale lo schermo diventa grigio per un momento, e poi via così in loop.
Il buon Faber Pixel mi aveva insegnato molto tempo fa che l'Amiga soffre di falsi contatti sugli zoccoli degli integrati, tutti, nessuno escluso, per cui sarà nostra cura capire prima di tutto la problematica e poi seguire il filo logico per capire quali chip sono interessati.
Sfilo quindi tutti i chip principali dagli zoccoli (ma non avevi detto di
seguire il filo logico?), controllo lo stato dei piedini dei chip per
verificare la presenza di ossido, una veloce passata di spray per contatti
elettrici e poi di nuovo in sede: l'unica anomalia riscontrata, un pin del
FAT AGNUS come da immagine, ma non era lui il colpevole :-)
Come sapete, prima di dare sfogo alla libera ma mirata ricerca di
informazioni in rete, frantumo i gioielli di famiglia agli amici che ne
sanno più di me e, in questo caso, è toccato a
Faber Pixel :-)
Faber mi indirizza subito su problemi con la memoria ram, fornendomi il link
dove scaricare lo
schema elettrico della mia rev.6 ed un paio di link
dove reperire ulteriori informazioni sulla cromatica problematica.
Lo schermo verde è in genere dovuto a problemi con le ram di sistema e con
tutte le linee dati e indirizzi che con la ram interagiscono, praticamente
quasi tutti i chip più importanti della macchina quindi:
1) ram (nel mio caso delle 514256-10 x4);
2) logiche di controllo delle ram (2 x 74F244 e 2 x 74LS373);
3) il FAT AGNUS aka 8372 (con o senza A, il chip con la A riesce ad
indirizzare 1Mb di memoria);
4) Kickstart 315093-02;
5) ODD CIA (8520A-1)
6) tutti gli altri chip di sistema che hanno a che fare con la ram, vedete
lo schema elettrico.
Il kickstart, ovvero il firmware dell'Amiga, non completa il caricamento del
suo programma perché a sistema non c'è memoria disponibile, in particolare
sembrerebbe che se non sono disponibili almeno 256Kb di ram il sistema vada
in blocco ed esca la schermata verde.
Questa volta, oscilloscopio alla mano, volevo cercare di capire come
identificare con quasi certezza il colpevole del monocromatico effetto e non
ci sono riuscito.
Un vecchio amico, Pasquale de Luna, alias Koding Koala, mi aveva insegnato
che, prima cosa da testare sulle ram, erano le due linee RAS e CAS, poi le
linee indirizzi e poi le linee dati, naturalmente accertandosi che le ram in
esame fossero correttamente alimentate e non avessero temperature elevate o,
al contrario, glaciali rispetto alle altre.
Vi riporto le immagini dall'oscilloscopio, per le linee dati ed indirizzo
dovete solo controllare che i segnali siano tra di loro simili nella forma e
nelle ampiezze per tutti i piedini delle linee stesse, medesimo confronto da fare sui quattro chip di ram.
Questo il risultato del segnala RAS al piedino 4 e del segnale CAS sul
piedino 17 delle ram:
Di seguito invece il segnale sulla linea indirizzi e sulla linea dati:
Come potete vedere c'è sicuramente un problema sulla linea dati, in particolare
tutte e quattro le linee dati hanno un segnale molto simile su tutti e
quattro i chip ram. Un segnale si digitale, ma con un'ampiezza insufficiente
per la logica TTL, con meno di 1V di picco, che vuol dire che le linee sono
sempre ad un livello basso.
Vuol dire che c'è o ci sono dei chip che forzano a livello basso tutto il
bus dati.
Si torna quindi indietro con l'oscilloscopio sui multiplexer che si
interfacciano direttamente con il FAT AGNUS, ma il responso è il medesimo.
Il FAT AGNUS è spesso incriminato per la schermata verde, ma non voglio
pensare negativo e non ho molta voglia di dissaldare componenti a caso,
vorrei per una volta cercare di scoprire direttamente il colpevole prima di
metter mano al saldatore.
Avendo a disposizione un'altra Amiga 500, provo a fare lo swap dei chip su
zoccolo, ma senza esito.
Avendo a disposizione un certo numero di ram recuperate da vecchie
elettroniche, provo ad effettuare dei piggyback, ma senza esito, sia con
singolo chip per volta che tutti insieme.
Non mi resta quindi che mettere mano al dissaldatore, partendo dai chip più
probabili, le ram, e andando a ritroso lungo la linea dati.
Soddisfatto del lavoro effettuato, mi sento la presunzione di darvi due
consigli pratici:
1) i piani di massa sono i più difficili da gestire, sia che voi vogliate
dissaldare un piedino (come nel caso della dissaldatura del chip montato),
sia che vogliate semplicemente eliminare lo stagno presente sul pad per
upgradare la ram di sistema. In quest'ultimo caso mi aiuto con uno spillo da
sarta ed il saldatore a temperatura più elevata del solito, sciogliendo
prima dello stagno fresco per far ammorbidire lo stagno vecchio, utilizzando
il dissaldatore per succhiare e, se non si riesce, saldatore a sciogliere lo
stagno rimasto e lo spillo da sarta a trapassare il reoforo (spillo con
capocchia di plastica per non scottarsi). Se dovrete dissaldare il singolo
piedino nel reoforo, vi dovrete aiutare facendo delicatamente leva sul chip
mentre si fa sciogliere lo stagno del pin col saldatore;
2) fate attenzione che il fatto di zoccolare la ram, implica che poi la
copertura in alluminio della scheda madre non si incastri nativamente al
resto della scocca, per cui vi ritroverete con la parte di metallo sopra le
ram rialzata e potrebbe darvi noie con la tastiera e la chiusura del case di
plastica, pensateci prima di zoccolare.....
(a me si è chiusa forzando leggermente ma nulla di serio, se si preme forte
sulla tastiera si sentono piccoli scricchiolii ma nulla di trascendentale).
Detto e fatto questo, incrociando le dita, monto le nuove ram in un colpo
solo e vedo il risultato a schermo....
Non mi sono segnato il posto occupato sulla scheda madre dei chip
dissaldati, per fare ulteriori controlli con l'oscilloscopio per vedere se
non avevo fatto caso a qualche particolare, per cui non mi resta che provare
un chip di ram alla volta per capire quanti ce ne siano di rotti.
Per fortuna, un solo chip era guasto.
Visto che questa Amiga 500 deve finire nelle mani di un caro amico, decido
di sostituire tutte le ram e di mettere quelle che ho io con tempi di
accesso di 80ns al posto degli originali da 100ns.
Viste le premesse di cui sopra, decido anche di aggiungere altri quattro
chip di ram per portare al massimo delle potenzialità le risorse di sistema,
ma di questo lavoro vi parlerò più in la in un altro articolo.
Io, però, a questo punto, se stessi leggendo questa pagina, mi farei subito
una domanda molto intelligente......ma qual'era la forma d'onda corretta sul
bus dati a macchina funzionante?
Eh, eh, eh, eccovi accontentati.....
Prima di lasciarvi, vorrei fare un appunto ai tanti che, come me, pubblicano
articoli sulle riparazioni, in particolare a coloro che si dilettano nel
caricare i video sulla famosa piattaforma.
Io penso e credo che, l'importante sia insegnare alle persone un metodo di
diagnosi e di test.
Prima di mettermi a riparare l'Amiga, non so quanti video e articoli mi sono
visto e letto e, praticamente tutti, danno per scontato tutto.
Io sono molto critico con me stesso per cui tendo ad esserlo anche verso gli
altri: il fatto di dare per scontato tutto, non vuol dire che tu lo sappia
anzi, a me dai l'idea che sei un arrangista e, come tale, ti comporti, dai
per scontato gli argomenti perché non li sai neanche tu o non li sai
spiegare, il che implica che sei solo uno che gode nell'avere
visualizzazioni ma non insegni nulla alle persone.
Nel mio tempo perso, o investito, fate voi, nel cercare una soluzione ai
miei problemi, solo una persona aveva affrontato il problema come lo avevo
affrontato io, come avrei ragionato io, con le stesse problematiche che poi
mi sono ritrovato io e che mi sento vivamente e caldamente di seguire perchè
a me ha insegnato molte cose.
Con modestia ed umiltà si è messo in mostra ed ha cercato di insegnare
qualcosa a coloro che lo seguivano: che sia un tecnico estremamente
qualificato oppure un arrangista qualsiasi, è riuscito a insegnare come
procedere su queste macchine retro.
Lui si chiama Adrian e lo trovate a questo indirizzo:
Adrian's Digital Basement, in particolare il video
sulla riparazione del suo Amiga 500 lo potete trovare
qui.
Eh, no, quasi mi dimenticavo di dirvi altre due cosette, prima di lasciarvi
alle vostre attività preferite:
1) molti effettuano le riparazioni sui Commodore Amiga utilizzando la
DIAGROM (vedi anche
qui), una rom diagnostica che, sostituita al kickstart,
permette di avere molte informazioni sulla natura dei guasti che si possono
presentare su queste macchine. In particolare c'è anche la possibilità di
connettere l'Amiga ad un pc moderno tramite la porta seriale e vedere lo
sviluppo dei test con i log in modalità verbose. Cercherò di preparare un
articolo su come crearsi la diagrom e collegare l'Amiga al pc che usiamo
tutti i giorni;
2) quando si effettuano controlli sulle linee dei bus o, più semplicemente,
si batte una pista per cercare una probabile interruzione, la difficoltà
maggiore è seguire fisicamente la linea sotto controllo, passando dalle VIA
sparse ovunque. Nel caso specifico, ci viene in aiuto un sito che, ricreando
in maniera virtuale l'intera pcb Amiga, ci fornisce tutte le informazioni
visive e didascaliche delle piste che stiamo seguendo, indicandoci il
percorso a video. Il sito è AMIGAPCB.ORG
3) Vi fornisco anche una paginetta con la
spiegazione dei colori all'avvio o in presenza di errori sul
nostro Amiga.