La via che accompagna la riparazione di una radio è molto simile alla strada
percorsa dalla nostra vita.
Invisibili fili che si incrociano con altri a tessere una tela che sembra non
appartenerci e di cui non si conosce la trama.
Prendiamo in cura una radio senza conoscerne la tela, gli strappi che ha subito
e le cuciture che ha ricevuto, non sappiamo se il male accumulato nel tempo e
dagli uomini si accanirà su di noi oppure se sarà purificato, finalmente libero
di espandersi, tornare all'ordine naturale delle cose e diminuire la propria
entropia.
Ogni radio è un mondo a se, come tutti noi in fondo, ed ogni radio che viene a
me per essere riparata, mi consegna qualcosa di nuovo e mi fa pagare lo scotto
delle informazioni ricevute con qualche problemino di non facile soluzione. La
maggior parte delle volte non li racconto, passerei per uno sfigato, in realtà è
una trama, la mia, la conoscenza chiede un pegno, sempre.
La Telefunken che vedete nelle foto è frutto di un fortuito scambio di parole
tra mio fratello ed un suo collega, una persona raccontava della mia passione e
l'altro che ascoltava, cercava da molto tempo qualcuno che potesse riparargli la
radio, un fortuito incrocio di fili, tutto qui.
Quando arrivò a casa, mi accorsi subito che ci sarebbe stato da lavorare, le
foto in fondo rendono l'idea.
Smontati lo chassis e l'altoparlante e riposti sul tavolo da lavoro per rendersi
conto delle attività che si sarebbero dovute svolgere, ho collegato la radio al
variac e dato lentamente tensione. Stavo molto attento visivamente ed
acusticamente perché era chiaro che qualcuno ci avesse messo le mani da poco
tempo (leggi che mi avesse preceduto, magari un giorno prima, magari dieci anni
prima). Dopo circa 30 minuti, le tensioni e gli assorbimenti sembravano
regolari, c'era dell'audio in uscita con volume sempre al massimo ma di
ricezione praticamente nulla; l'esperienza diceva che qualcosa che non andava,
per cui spensi, accesi il saldatore ed iniziai i controlli.
Schema alla mano, appaiono subito i primi problemi. Chi ci aveva provato prima
di me, aveva sbagliato le connessioni sullo zoccolo della EL41 invertendo la
numerazione dei piedini e collegato in maniera errata i condensatori sulla UY41.
Gli elettrolitici di filtro erano il primo in perdita ed il secondo in forte
perdita, il condensatore tra anodo e catodo della raddrizzatrice era in perdita
ed aveva il catrame che si squagliava al tatto, il condensatore in parallelo al
primario del trasformatore di uscita era collegato in maniera errata e risultava
aperto, l'elettrolitico catodico era in forte perdita con fuoriuscita
dell'elettrolita, il condensatore di bypass tra la preamplificatrice e la finale
audio era in leggera perdita e quindi rimpiazzato, la resistenza da 1,4K che
alimenta il primario del trasformatore audio notevolmente aumentata (4K, modulo
NOR-LL/1.4K). Ora c'erano le condizioni per
tentare di nuovo l'accensione e verificare il lavoro svolto.
Tensioni regolari, assorbimenti nella norma, audio forte (si riuscisse a
regolare il volume) stazioni ricevibili in grande quantità (la radio era ed è
molto sensibile, nonostante lo sgabuzzino sia notoriamente sordo alla ricezione
radio). Dopo dieci minuti per vedere se funzionavano tutte e tre le gamme
d'onda, spengo e mi accingo al successivo passo. Prendo lo spray disossidante e
spruzzo con abbondanza il commutatore di gamma che dava molta difficoltà nel
selezionare opportunamente la gamma, ruotando in continuazione il commutatore
stesso per pulire i contatti; dopo cinque minuti di questo lavoro, per me, il
problema era sistemato, solo da verificare alla successiva accensione. Per il
volume al massimo, avevo già il sospetto di quello che dovevo fare ma, per
sicurezza, ho controllato i componenti che gravitavano attorno al potenziometro
del volume trovandoli nella norma, così come le saldature. Passo quindi al
controllo del potenziometro, scollegando i terminali e collegando il tester:
risultato, variazione di resistenza da 400K a 350K per un potenziometro
logaritmico da 500K che da schema doveva invece essere da 1M. Potenziometro di
ricambio con interruttore integrato ed alberino di comando così lungo non ne
avevo, per cui mi sono dovuto cimentare nel restauro totale. Rimediato un
potenziometro Lesa da 1M ed uguale dimensione, ho provveduto allo smontaggio
dell'originale sostituendogli la parte di bachelite con la striscia di grafite,
operazione resa difficoltosa dalla presenza di un solo gancio di fermo su
quattro e dall'incastro con la plastica che aziona l'interruttore. Per i ganci
si è provveduto alla saldatura dei fermi mancanti utilizzando poi una piccola lima
per portare il tutto a misura. La mancata variazione del valore ohmico era dovuta
al fatto che la grafite presentava una bruciatura della bachelite nella parte
bassa di resistenza di circa 1cm.
Ora, rimontato il tutto, accendo e........il silenzio più assoluto anzi,
qualcosina si sentiva, solo fruscio, nella parte bassa delle onde medie.
Ricontrollo tutti i collegamenti al potenziometro, ricontrollo per sicurezza il
commutatore, ricontrollo per sicurezza i condensatori di filtro dell'anodica da
50nF (trovando quello all'ingresso della amplificatrice di media frequenza in leggera perdita e
cambiato a scanso di equivoci), ricontrollo il controllabile ma..........nulla.
Prendo delle UAF42 funzionati dal cassetto e le sostituisco con quelle presenti
e, quando cambio quella tra le due medie frequenze, magia, tornano le stazioni,
il potenziometro funziona perfettamente, la ricezione è ottima, mi ritengo
sfortunato di aver visto morire una rimlock nelle mie mani ma fortunato di aver
risolto il problema. Lascio la radio accesa per un paio di ore, cercando sempre
un po' di musica e vado a dormire.
Il giorno dopo, pensando al duro lavoro che mi attendeva per la pulizia del
mobile e dello chassis, accendo la radio e ....... il silenzio più assoluto.
Sbigottimento e male parole si accavallano, riprendo per prova la vecchia UAF42
e la rimonto, ma le condizioni non cambiano, prendo un'altra UAF42 e tutto torna
a posto. Possibile che sia così sfortunato? Due rimlock defunte in sole 24 ore?
Come spiegazione non è che mi aggradi molto, l'istinto mi dice che c'è qualcosa
che non va, nonostante le tensioni siano giuste. E' probabile che ci siano delle
saldature fredde, anche se il fatto di ricevere per una sola parte della banda
delle onde medie fa pensare a difetti nello stadio di AF. Con un cacciavite
isolato, controllo tutte le saldature degli stadi di radio e media frequenza,
controllo e ricontrollo, sollecito e risollecito, ma non cambia nulla. Spengo
per la pausa pranzo e quando riaccendo ...... di nuovo silenzio. Questa volta
prendo una bella UCH42 amplificatrice di AF ed oscillatrice e la sostituisco con
quella presente .... e l'audio torna insieme a tutte le gamme d'onda. Riprendo
tutte le UAF42 defunte, le rimonto e, magia (si fa per dire), funzionano tutte.
Ci sono falsi contatti oppure era un problema della valvola d'ingresso? Ricambio
la UCH42 e .... silenzio. E dai, un'altra rimlock defunta?
Come Newton, mi siedo sotto un albero di mele ed aspetto che mi cada in testa il
succoso frutto. Il problema è che non ho un albero di mele sotto cui sedermi. Ho
molti alberi di pino nel cortile del palazzo, ma le pigne sono molto più
dolorose se cadono in testa.....
Lascio la UCH42 originale non funzionante e ricomincio con il controllo delle
saldature e dei falsi contatti. Nulla. Accendo il generatore di segnale e vado a
ritroso. Beep, beep, beep, beep, beep e di colpo torna l'audio. Sollecito col
cacciavite e l'audio rimane. Ma che diamine di falso contatto è? Prendo
saldatore e dissaldatore e rifaccio il contatto sull'anodo dell'esodo della
UCH42. L'intervento è da ritenersi concluso, dopo più sei ore di funzionamento,
accensioni e spegnimenti, sballottamenti e sollecitazioni varie, il problema non
si è più ripresentato.
Ancora non mi spiego come mai la sollecitazione meccanica sul piedino non aveva
sortito effetto, mentre semplicemente appoggiando il puntale col segnale
delicatamente sia tornato tutto. Oddio, qualche idea ce l'ho, ma non credo di
essere in grado di dibatterla con altrui persone in maniera rigorosamente
scientifica. A scanso di equivoci, ricontrollo le resistenze del modulo NOR310
della parte radiofrequenza trovando entrambe le resistenze notevolmente variate
di valore (da 10K a 40K e da 47K ad 85K) e rimpiazzandole nascondendole al di
sotto del modulo stesso.
Per vostra conoscenza, la prima media frequenza è siglata R91AH1 mentre la
seconda è siglata R90AH2.
Suona, suona radio, mentre il tuo mobile torna all'antica bellezza.
In realtà mi è stato dato mandato di non toccare il mobile e di lasciarlo così
com'era. La patina un po' crepata ha un bell'effetto scenico, specialmente se
pulita, il problema è stato che più si puliva il mobile, più andavano via parti
di verniciatura nelle parti più delicate ed intaccate dalle precedenti mancanze.
Il mobile è stato pulito a fondo con acqua calda e sapone di Marsiglia in
scaglie sciolte, nella famosa tattica del film Karatè Kid, metti cera, togli
cera, nel nostro caso riadattata in togli sporco (pezzetta di cotone bagnata di
acqua saponata), asciuga l'acqua (pezzetta asciutta di cotone con cui asciugare
subito il legno). Le mancanze di colore sono state ripristinate con opportuna
colorazione del legno. Anche tutta la parte interna è stata pulita a fondo e
successivamente riverniciata (compreso il bordo esterno posteriore), con colore
terra di Siena bruciata che è il più simile alla vecchia colorazione in uso per
quelle parti da praticamente tutti i costruttori.
Anche lo chassis di metallo ha subito il medesimo trattamento forzato di
pulizia. Sono state date molte passate di sgrassatore neutro e pennelletto a
denti corti e stretti per portarsi via lo sporco. Ho provato anche ad usare il
petrolio bianco ma, in questo caso, non ha per nulla sortito l'effetto voluto. I
risultati finali li potete vedere in foto. La pulizia del mobile e dello chassis
ha impiegato due giorni di lavoro, di duro lavoro (chi lo fa con diligenza sa di
cosa parlo).
Penso di aver raccontato tutto, le foto ritraggono la radio con delle manopole
prese da una mia radio, ora sono in attesa di comprare delle manopole originali
oppure delle riproduzioni (difficili anche queste da trovare a quanto pare), poi
sarà di nuovo bella a vedersi ed a sentirsi.
Potete trovare lo schema elettrico
qui e la scansione della scala parlante
qui
(misure 18.6x12cm).
Di seguito le foto del paziente prima dell'intervento.
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