In fondo, restaurare radio antiche, è come essere un religioso. Se ci credi
veramente, cerchi di diffondere il tuo verbo a più persone possibili, cerchi di
far vedere loro l'alone di magia che le Radio emanano, la loro facoltà di far
fermentare i ricordi fino a farli esplodere quando meno te lo aspetti, la loro
possibilità di possedere una loro personalità, in qualsiasi angolo di casa le si
posizioni.
Restaurare radio mi riempie di gioia e, quando le preparo per chi me le chiede,
cerco sempre di trasmettere questo sentimento, al di là delle difficoltà che in
genere si incontrano, un po' come la Vita, insomma.
Questa radio è di Fabio G., un collega che è finalmente riuscito a tornare nella
sua Napoli dopo anni trascorsi fuori sede qui a Roma.
E come ulteriore ricordo della sua permanenza nella città eterna, noi colleghi,
gli abbiamo regalato per le nozze questa radio.
Fabio era rimasto colpito dalla particolarità del regalo, a chi viene in mente
al giorno d'oggi di farsi fare un regalo di nozze del genere!!
E poi aveva visto la felicità di Francesco quando l'avevano regalata a lui,
sempre per le nozze (vedi articolo sulla CGE 1525), ed allora non ha avuti più
dubbi, non si poteva aspettare regalo migliore.
La sua scelta è caduta su questa bella Radiomarelli degli anni '50.
Torniamo ora ai dettagli tecnici.
Lo schema elettrico lo potete trovare
qui. Lo schema della cordicella di
sintonia
qui ed i dati per la taratura AF-MF li potete
invece trovare
qui. La scansione
della scala parlante (dimensioni 23,7x15cm) la potete trovare
qui.
L'unica informazione degna di nota dal punto di vista tecnico è stata la
soluzione del problema dei fischi di eterodinaggio. Si tratta di fischi più o
meno intensi presenti su tutta la scala, anche in presenza della ricezione delle
stazioni, un po' come quello che succede quando si ha a che fare con un
ricevitore a reazione in cui si tiene sempre un po' di reazione attivata. In
questi casi la prima azione da intraprendere è quella di starare leggermente una
delle due MF, sta a voi capire quale tentando. Se anche questo non sortisse
effetto, e questo è il nostro caso, bisogna invertire i collegamenti dei primari
delle MF, cercando di capire a tentoni quale delle due ovverosia fino a quando
il problema scompare. Nel nostro caso è bastato invertire i collegamenti del
primario della seconda MF per far scomparire il difetto.
Altra azione intrapresa è stata l'aumento della tensione anodica per l'occhio
magico esaurito (dalla foto sotto sembra del tutto spento, ma è il flash della
macchinetta che ha annichilito quella flebile lucina verde). Si è collegata
l'alimentazione direttamente all'uscita della raddrizzatrice, prima del filtro
anodico, punto nel quale la tensione è maggiore.
Come è ormai consuetudine, la piccola di casa deve sempre provare di persona le
radio che riparo. Dopo essersi sentita tante volte dire di uscire dallo
sgabuzzino perché pericoloso, chi gliela toglie la soddisfazione di divertirsi
con quelle grandi manopole :-)
Le foto non sono un granché, ma spero riusciate a vedere la differenza tra il
prima ed il dopo.
Per alleggerire la visione, ho separato le foto del prodotto finito dalle foto
delle lavorazioni varie.
Buona visione.
Questo lo stato in cui versava la radio prima dell'intervento di restauro.
Un caffè ci vuole sempre dopo una dura sessione di smontaggio :-)
Di seguito le foto scattate durante il restauro della radio.
Potete vedere lo stato iniziale del mobile e le lavorazioni per ottenere la
superficie adatta alla gommalacca.
Questa è la terza Radiomarelli di questo genere che riparo e, tutte e tre,
presentavano praticamente la moria di tutti i condensatori a carta e di qualche
condensatore a mica. Le resistenze erano tutte entro i limiti di tolleranza.
Potete vedere gli elettrolitici sostituiti negli anni. Quelli nuovi sono stati
saldati separatamente dal lato componenti, lasciando intatto il condensatore
elettrolitico a vitone.
Questo è il telaio pulito da tutte le impurità raccolte nel corso degli anni.
Pennelletto a setole corte e dure, petrolio bianco e tanta tanta pazienza e
fatica. Una volta pulito, il petrolio bianco riaffiorerà presentando una patina
bianca sul telaio, non resterà che pulire con un panno di cotone.
I particolari delle cordicelle di sintonia e del loro movimento. La cordicella
del blocco di induttanze variabili si è rotto durante la riparazione, mentre
quella che comanda l'indice di sintonia, si è rotta dopo che avevo rimontato
tutta la radio e la tenevo nell'usuale periodo di bruciatura. Un po' mi sono
girate, devo essere sincero!
La radio è riparata, ora il mobile sarà curato nel miglior modo possibile. Come
vedrete dalle foto, ho lasciato la patina originale, non mi sono permesso di
affondare con la carta vetrata per togliere ogni possibile traccia di aloni (e
ce n'erano tanti), mentre i solchi ed i graffi sono stati trattati quel tanto
che basta per renderli presentabili. Sono dell'opinione che un legno che ha più
di sessant'anni, non potrà mai apparire come appena uscito dalla fabbrica per
cui lo lavo a fondo, lo profumo, lo vesto bene, lo pettino e poi lo porto a fare
una bella passeggiata in centro, se mi passate l'allegoria.
Il mobile dopo la prima passata di sverniciatore e la successiva pulizia.
Come si presenta il mobile dopo la seconda mano di sverniciatore, la pulizia,
una passata mirata di paglietta extra fine e la pulizia finale.
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