Di seguito gli schemi elettrici reperibili in rete. Philips Service Documentatie -
Schema2 -
Schema3
Fate attenzione che
hanno degli errori per cui fate bene attenzione quando li consultate.
Non capita tutti i giorni di mettere mano su una "Super Induttanza",
ottanta anni di pura tecnologia sul banco di lavoro.
Devo ammettere che ho avuto paura ad operare, componenti delicati,
cablaggio maniacale e valvole sconosciute al mio cassetto di vetrati
ricambi.
Delicatezza e massima attenzione per tutto l'intervento e paura di
incorrere in qualche irrimediabile misfatto.
La radio è di un caro amico, ma i danni sono costosi da gestire e di
questi tempi.....
La radio esternamente si trova in quasi ottime condizioni (a mio
parere), qualche abrasione e qualche botta nonché una mancanza di legno
nella parte spigolare posteriore, segno di un urto con qualcosa di più
duro. Internamente, invece, la radio si presenta in buone condizioni,
qualche mancanza e fili tagliati, la parte di filtro mancante e comunque
qualcuno che aveva già tentato una riparazione, comunque il complesso fa
ben sperare.
Decido quindi di accendere gradualmente col variac, il mio amico si
ricordava che quando l'aveva comprata gli avevano assicurato il suo
funzionamento, dovessi metterci tutto il giorno ad aumentare al tensione
di accensione...
Prima però devo identificare i cavi che risultano tagliati e che fanno
capo alla sezione di alimentazione ed al trasformatore audio. Il filtro
antidisturbo di ingresso, mancante, lo prenderò in considerazione a fine
riparazione.
Osservando lo schema elettrico, si nota la mancanza del trasformatore di
alimentazione; la selezione della tensione di ingresso viene effettuata
da un commutatore manuale a quattro posizioni che inserisce
opportunamente le resistenze di caduta e la valvola ballast, nonché i
collegamenti e le resistenze di polarizzazione della sezione audio.
Sfilo quindi lo chassis per predisporre l'accensione controllata.
Bisogna svitare le quattro viti che fissano il telaio al fondo del
mobile, si svitano le manopole, si estrae la scala parlante si smonta la
mascherina frontale in bachelite svitando i dadi di fermo dall'interno
del mobile e, prima di sfilare o ribaltare lo chassis, bisogna che
controlliate la lunghezza dei fili dell'alimentazione, del trasformatore
audio e del tappo luce, in modo da poter lavorare agevolmente.
Dopo esser partito con l'accensione programmata, dopo parecchio tempo e
ad
un valore di tensione non critico, semplicemente, la baracca, risulta non
dare segni di vita.
Scarico i datasheet delle valvole e controllo la continuità dei
filamenti: valvole ok, lampadine scala ok, ballast ko.
Solo guardando con attenzione controluce il sottile filamento del
ballast, ci si accorge che è interrotto in un punto, anche se non sembra
in quanto il filamento è rimasto teso, solo interrotto.
Ricontrollo lo schema elettrico, si può by-passare il ballast scegliendo
come tensioni di alimentazione i 110V ed i 130V. Il fatto che il ballast
risultasse interrotto, fa pensare che, o la radio sia stata alimentata
ad una tensione superiore a quella consentita dal cambio tensione oppure
che esisteva nella radio un assorbimento anomalo di corrente che faceva
superare il limite dei 200mA del filamento.
Per questo motivo decido, non senza qualche difficoltà, di scollegare i
tre condensatori elettrolitici di filtro e di rimpiazzarli con tre
volanti da 47uF 400V di coccodrilli muniti; anche gli elettrolitici
catodici nella sezione audio non sembrano godere di ottima salute (il
condensatore catodico della finale audio sembra esploso) per cui li
rimpiazzo con altri volanti solo per il tempo dell'accensione.
Riparto con il rito dell'aumento graduale della tensione di
alimentazione selezionando la tensione di ingresso di 110V: ora le
lampadine si accendono subito, con intensità maggiorata per via dei
filamenti in serie delle valvole che vanno a scaldarsi partendo da una
resistenza minima. Dopo circa tre ore di trattamento, è possibile
ascoltare in altoparlante e ricevere una sola stazione, Radio Rai in
onde medie, anche se con volume relativamente basso ed audio molto
distorto.
La strada della riparazione è quindi segnata: controllo a tappeto dei
condensatori della sezione audio e delle relative resistenze di
polarizzazione.
Tranne i condensatori a mica, tutti gli altri condensatori si trovano
dall'essere in perdita o in forte perdita con valori di capacità di
molto sballata, le resistenze tutte nella tolleranza.
L'intenzione, già manifestata all'inizio, era quella di restaurare tutti
i componenti per quanto possibile, in modo da avere un restauro
perfetto, almeno dal punto di vista estetico, mantenendo il più
possibile aspetto e materiali originali.
Il processo di ripristino dei condensatori è durato parecchio, pochi
condensatori smontati alla volta per non sbagliare i collegamenti, poi
svuotamento, pulizia, riempimento, chiusura e ripristino in sede per
passare agli altri.
Particolare attenzione al metodo di collegamento tra componenti usato in
questa radio: un filo di rame nudo attorcigliato su se stesso in cui
vengono inseriti i terminali dei componenti da saldare, facile da
riprodurre ma ci vuole pazienza.
Anche il potenziometro a filo è interrotto e provvedo, dopo aver
smontato tutta la parte per poter lavorare, al suo ripristino. Da notare
che non si riusciva a saldare il filo per cui sono stato costretto a
perdere un giro e ripristinare la continuità elettrica semplicemente
unendo meccanicamente i due spezzoni di filo. Un goccio di colla
ciano-acrilica per bloccare il movimento delle rimanenti spire non più in
tensione meccanica originaria.
Prima di rimontare i condensatori elettrolitici di filtro, decido di
passare la gommalacca, a più rirese, sui fili screpolati del commutatore
di alimentazione, in modo da evitare ulteriori future perdite di
materiale isolante e prevenire i corto circuiti.
Dopo parecchi giorni passati a svuotare e riempire condensatori, decido
di riaccendere la radio per verificare se la sostituzione dei componenti
aveva apportato miglioramenti al funzionamento della radio.
Ora l'audio risulta più potente e si ricevono numerose stazioni radio
con una sensibilità incredibile per il luogo in cui mi trovo, notorio
per la cronica mancanza di segnale. Per contro, sono apparsi due difetti
che prima non c'erano:il primo è una forte distorsione delle note basse
accompagnato da un suono gracidante non appena il volume supera una
certa intensità; il secondo è la difficoltà di ricevere facilmente una
stazione, sembra di avere sotto mano una radio a reazione non
regolabile, quindi forti inneschi fischi e boati.
I prossimi controlli che metterò in atto saranno volti a capire se il
guasto ha un'unica causa oppure sono due cause separate che si
manifestano in contemporanea.
Nel mentre che effettuavo delle misurazioni, semplicemente toccando il
connettore schermato alla seconda CF2, il connettore ed il cappuccio
metallico di collegamento di griglia, mi sono incredibilmente rimasti in
mano. Fortunatamente era rimasto un piccolo spezzone di filo che usciva
dal vetro in modo da ripristinare, con molta delicatezza e poco calore,
la saldatura al cappuccio, dopo una accurata pulizia delle parti.
Visto che è in previsione il restauro ligneo del mobile, perché il
proprietario la vuole nuova e splendente, nonostante le mie rimostranze,
decido di smontare l'altoparlante e di verificarne il funzionamento.
L'altoparlante sembra nuovo, imprimendo al centro con entrambe le dita
delle mani il movimento del cono, esso scorre facilmente senza strani
rumori o attriti. Ho la possibilità di testare anche un altro
altoparlante, ma il miserrimo risultato in fatto di qualità audio è il
medesimo, gracidii, fischi e distorsione.
Decido quindi, per esperienza passata, di controllare le capacità di
fuga della sezione alta frequenza, in modo da eliminare i fischi .
Questa volta sostituisco di sana pianta i condensatori, rinviando
successivamente il loro restauro. Tutti i condensatori controllati
appaiono in perdita o in forte perdita.
Accendo di nuovo, la distorsione audio e la forte esaltazione delle note
basse non è cambiata, in compenso sono spariti i fischi ed i forti
inneschi.
Cerco un momento di stasi mentale e di meditazione trascendentale,
operando il recapping dei condensatori sostituiti, fomentando
internamente i ricordi delle passate riparazioni, della logica e della
religione, sperando in un miracolo.
Avere tra le mani una radio del genere implica avere la capacità di
tornare indietro nel tempo, immaginando il tipo di trasmissioni
irradiate e con quanta potenza, il tipo di tecnologia esistente, le manipolazioni assiali delle manopole per avere una ricezione
pulita e stabile. Questa non è una supereterodina, è una amplificazione
diretta nata per combattere le royalty della RCA, esaltando al massimo
una tecnologia che era al suo tramonto. Fischi, boati, continua gestione
delle manopole erano normali e si evidenziavano ancora di più con
segnali di bassa potenza, come nel mondo attuale in cui tutte le
stazioni sono state chiuse e depotenziate per far posto ad un universo
sconfinato di segnali spuri e senza senso (fate attenzione ai regolatori
di luminosità a parete, emettono talmente tanto rumore da far
scomparire la stazione che stavi ascoltando, e questo anche con le
supereterodine).
Chiamo l'amico Stefano dall'auto, più che altro per sfogarmi della mia
incapacità di riparare la radio, al fatto che avendo lo spazio di lavoro
occupato dalla Philips, non posso testare i progetti che stiamo portando
avanti, cerco di corromperlo offrendogli del buon cibo per avere un
consiglio ed una visuale differente, un lumicino che rischiari la nebbia
della mia mente.
Come sempre, dopo aver pensato molto ad una idea, si pensa ad altro ed
eccola che torna a te prepotentemente, come offesa dal fatto che non gli
venga più data l'attenzione che meritava.
Mi convinco sempre di più che il problema è nella sezione audio,
ero
concentrato e convinto che a difettare fosse qualche componente, ma
avevo tralasciato il fatto che anche le tensioni, se non giuste, possono
creare notevoli problemi, basta capirne la causa. Anodo e G2 della CL2
sono nella norma mentre, incredibilmente, sulla griglia segnale sono
presenti 150V al posto degli indicativi 15V.
Come prima reazione, dopo lo sconcerto, vado a controllare le foto fatte
prima di intervenire sulla radio e constato che di errori non ne avevo
fatti, tutti i collegamenti erano corretti così come i condensatori
sostituiti. Controllo lo stato delle due resistenze catodiche che si
inseriscono tramite il commutatore in funzione della tensione di
ingresso e non le trovo. Decido così di staccare il collegamento che va
al cambio tensioni ed aggiungere una resistenza volante da 220 ohm 2W in
parallelo al condensatore elettrolitico catodico (220 ohm perché
alimento la radio con una tensione di 110V).
Accendo dunque la radio e dopo il riscaldamento dei filamenti delle
valvole appare in altoparlante una voce squillante, un volume sonoro
esagerato, nessun gracidare e la mancanza di fischi laceranti e
reazionari.
E' passato tanto tempo dall'ultima volta che ho
messo mano alla radio e scritto di lei.
La vecchietta è rimasta ferma sul piano di lavoro bloccando
tutte le attività che avrei voluto portare avanti.
In realtà la colpa
non è sua, ma della Vita che, a volte, ti mette nelle condizioni di non
poter prevedere il futuro, per cui l'unica cosa che riesci a fare e
pensare, è vivere alla giornata, passa oggi, speriamo passi anche domani
e speriamo che dopodomani cambi tutto, in un continuo scorrere
spazio-temporale che si protrae fino a che l'ingranaggio di
imprevedibilità non si inceppa e torna ad essere il solito tram-tram
quotidiano, talmente bello da essere quasi affascinante.
Ho preparato il mobile nei momenti in cui mi sentivo in grado di potermi
dedicare del tempo, ma anche per quello ci sono volute settimane: un
giorno la sverniciatura, un giorno la pulizia, un giorno la colorazione,
un giorno la gommalacca e all'ultimo la lucidatura a cera.
La radio sarebbe pronta, a 125V funziona a meraviglia, però vorrei
pensare ad una soluzione elegante per poterla collegare direttamente
all'attuale rete domestica, vista l'impossibilità di trovare il ballast
C8. Non ho il cervello molto lucido e chiedo aiuto al solito Stefano ma
lui, ha una vita estremamente occupata e riesce a trovare un po' di
tempo da dedicarmi qualche giorno prima di partire per le vacanze.
Abbiamo tre soluzioni:
1) un trasformatore 220V-125V di adeguata potenza da inserire in qualche
parte del mobile. Lo escludo a priori, la radio è già molto pesante,
dovrei avvitarlo in alto o sui laterali, col pericolo che possa cadere e
spaccare più cose, non voglio neanche forare il mobile....
2) il solito metodo diodo-resistenza per abbassare i volt necessari
all'adattamento. Con un diodo BY228 e due resistenze da 150+120 ohm 10W
si riesce nell'intento ma si ottiene come corrispettivo la creazione di
una stufetta, da montare in verticale troppo vicino alle valvole audio e
raddrizzatrice, utile nei mesi invernali, soprattutto se vivete in zone
montagnose o del nord Italia....
3)sfrutto la reattanza di un condensatore sottoposto ad una tensione
alternata, al fine di abbattere i volt di alimentazione in eccesso ed
eliminare totalmente il calore surplus. L'unico elemento da tenere sotto
controllo è l'assorbimento ed evitare cortocircuiti, che sarebbero
letali per i filamenti e chissà per cos'altro.
Come parametri dovremmo soddisfare i seguenti dati iniziali (cliccando
sulla sigla di seguito potete scaricare i datasheet riferimento
http://www.tubedata.info/):
I calcoli che seguiranno sono indicativi e servono per identificare le
grandezze in gioco. Come range di tensione si è scelto il minimo ed il
massimo, per cui va verificato in loco che le grandezze calcolate siano
corrette per il circuito modificato.
Calcolo R di caduta
Vcaduta = Vingresso - Vsenza ballast = 240V - 120V = 120V
R = Vcaduta / I = 120/0.2 = 600 ohm
PotenzaR = R*I2 = 600*0.2*0.2 = 24W (praticamente una
stufetta per cuocere gli arrosticini)
Calcolo R di caduta con il diodo in serie Vcaduta dopo diodo = Vingresso*0.71 =
Vcaduta = Vcaduta dopo diodo - Vsenza ballast = 170.4V - 120V = 50.4V
R = Vcaduta / I = 50.4/0.2 = 252 ohm
PotenzaR = R*I2 = 252*0.2*0.2 = ~10W
Calcolo reattanza di C di ballast
Vcaduta = √(Vmax2 - Vmin2) = √(2402
- 1202) = √57600-14400 = √43200 = 208V
C (uF) = 1/(2π*f*Vcaduta) = 1/(2*3.14*50*208) = 1/65312 = 1.53*10-5
= 1.5uF
(come si vede dai calcoli, la capacità trovata empiricamente è
praticamente la metà di quella montata nel circuito, vuoi per i limiti
della tensione effettiva da utilizzare nel funzionamento vuoi per i
reali assorbimenti presenti. Nei calcoli si è tenuto conto che la reale
corrente che passa a regime nelle lampadine della scala, è quella dei
filamenti e non quella stampata sull'involucro; il motivo della maggiore
corrente sopportabile è che, nel momento dell'accensione, i filamenti
sono freddi e si comportano come un corto circuito per cui le lampadine
suppliscono a questo aumento di corrente sostituendosi ai filamenti,
sopportando una corrente maggiore e mostrando una maggiore luminosità
della scala nel momento dell'accensione per poi diminuire a regime).
Per test ho effettuato i primi due tentativi e si sono rivelati, come
ben potete immaginare, infruttuosi per via dell'enorme calore generato,
specie nel primo caso.
Scelgo quindi la via della reattanza capacitiva cimentandomi per la
prima volta nella sua implementazione.
Parto con
l'idea di cercare i condensatori che si utilizzano per il rifasamento
dei motori elettrici, sono robusti e testati per sopportare contesti
lavorativi relativamente duri, vivere all'interno della radio sarà
considerata una vacanza.
Il problema che si riscontra è che i valori sono standard e devi trovare
un negozio fornito per avere più scelte di valori, per cui è diktat
(tanto per cambiare), utilizzare quello che si ha e che si è smontato
chissà dove in precedenza, condito con l'ottimismo del nuovo acquisito.
Di nuovi ne ho trovati da 2uF e 4uF 420V~ (comprati successivamente), ne
ho uno io disponibile nei cassetti da 2.50uF, Stefano ne ha portati due,
uno da 1.25uF e l'altro non ricordo (ne ho altri in cantina da qualche
parte ma l'angusto ambiente non è al momento praticabile e fa un caldo
desertico di questo periodo senza considerare il grado di umidità che
distribuisce gratuitamente fazzoletti rinfrescanti a chiunque entri
....)
Dopo vari tentativi di centrare il valore di capacità giusto (i calcoli
non hanno aiutato in precisione e la tensione risultava di valore
inferiore al dovuto) ci siamo attestati al valore di 2.5+1.25uF >400V~
sottoalimentando la tensione di ingresso ma ottenendo una tensione ai
filamenti leggermente sotto al valore nominale e di valore praticamente
costante. L'obiettivo, si è capito, è quello di trovare un valore di
capacità che sottoalimenti di poco i filamenti, in modo da preservarne
la durata e tollerare eventuali sovratensioni di rete.
Dopo aver comprato il nuovo condensatore da 2uF (1,5€ l'uno), utilizzo
definitivamente i valori di 2+1.25uF 420V~ che portano ad avere una
tensione ai filamenti di 92V a 230V in ingresso.
Entrambi siamo soddisfatti del lavoro svolto ed ancora di più lo sono io
quando vado a frantumare una defunta EF9 che Stefano aveva portato per
innestare i condensatori sullo zoccolo e fare un lavoro a regola d'arte.
Nel nuovo artefatto non ho calcolato il fusibile o i fusibili di
protezione in quanto già presenti in ingresso da progetto per cui
tenetene conto se doveste adottare questa soluzione altrove).
Dopo tanto tempo intravedo la fine del tunnel e la luce proveniente
dall'esterno rischiara la via e la vita tutta.
Stefano è andato, con molto gelato nello stomaco e al mia sempiterna
gratitudine, aspetto il giorno dopo per assemblare il pacco
extraterrestre come da foto, lo innesto e, dopo aver acceso la radio,
assaporo una mezz'oretta di musica trasmessa da Radio Vaticana, pranzo e
mi rimetto al lavoro, pulisco, lavo, lucido quello che c'è da pulire,
lavare e lucidare sullo chassis e stilo la lista delle attività da
evadere per concludere: due porta fusibili da inserire come da schema e
cablatura, un cappuccio per la prima CF3 (non trovato), l'assoluta
mancanza della bobina di filtro, il ripristino della cablatura di
alimentazione mancante, lo stemmino Philips, la manopola del cambio
gamma, l'asticella di sintonia, il connettore di alimentazione esterno
(quello che si stacca all'apertura dello schienale), il cavo di
alimentazione, la spina e chissà cos'altro che magari mi sono
dimenticato di menzionare.
Fortunatamente il mio amico mi aveva fornito anche di una Philips 638A
(praticamente identica esteticamente ma totalmente diversa dal punto di
vista circuitale e che risultava assai messa male da rendere
estremamente onerosa la sua rimessa in funzione, ma utilizzabile come
fornace di pezzi di ricambio (anche lei non era completa ma
fortunatamente aveva tutto quello che a questa mancava)).
Rimonto quello che avevo smontato per la pulizia, pregustando il
reinserimento nel mobile, accendo per vedere se tutto è a posto e, con
mio sommo dispiacere, la radio non funziona più: si accende, la tensione
sui filamenti è corretta ma non si sente nulla. Qualche misura a
scoprire che la tensione anodica si aggira intorno ai 310V, come se la
sezione audio non funzionasse e non assorbisse corrente. Toccando le
griglie delle valvole audio però si sente un buon ronzio così come
misurando l'anodica sul trasformatore di alimentazione si sente un
sonoro stock.
Provo a rimettere il cambio tensione su 125V ed ora la radio va di
nuovo. Come detto in precedenza, quello non è solo un cambio tensione ma
un commutatore multiplo che adatta varie resistenze (anodiche e
catodiche ed anche di segnale). Riporto sui 200-220V e la radio
funziona. Controllo le resistenze che vengono inserite per la 240V e le
trovo ok. Rimetto la radio sui 220-235V e la radio non emette alcun
suono. Mentre continuo a fare dei test a radio accesa, vedo e sento
provenire delle scintille dal commutatore e contemporaneamente ritorna
anche l'audio.
Smonto così quasi completamente la parte rotante, spruzzo lo spray
disossidante e do' una leggera passata di carta vetrata fine grana 1200
per asportare completamente l'ossido.
Dopo il rimontaggio ed un po' di assestamento dei contatti, la radio è
di nuovo in funzione e posso andare a dormire sogni tranquilli.
La mattina è arrivata, colazione, faccende di casa, spesa al mercato,
preparazione del pranzo e rimontaggio della radio, questo il programma
della giornata.
L'accendo, suona musica da Radio Vaticana quando, improvvisamente, un
fortissimo ronzio in alternata rimbomba per casa, su tutte le gamme,
anche in fono, contemporaneamente, causa lavori sulle condutture del gas
sotto casa, hanno acceso un gruppo elettrogeno e, memore di passate
esperienze, chiudo tutto in attesa che venga spento il gruppo
elettrogeno.
Cerco anche di mettere da parte il pensiero dei condensatori
elettrolitici nuovi passati a miglior vita.
Il gruppo viene spento dopo un'ora, nel frattempo ho anche pranzato, mi
preparo il caffè e riaccendo la radio per scoprire che il ronzio
continua, non mi resta che provare i condensatori (ragionevoli botte col
manico di cacciavite per scongiurare falsi contatti non sortiscono gli
effetti desiderati).
Svito con difficoltà i tre dadi che serrano gli occhielli metallici con
saldati i fili di alimentazione, attrezzo tre condensatori elettrolitici
muniti di coccodrilli per effettuare i test ed accendo, per accorgermi
subito che nulla è cambiato. Cerco di ricordarmi dove ho messo il
calendario per enumerare un sufficiente numero di santi da scomodare
quando, picchiettando col cacciavite sulla preaudio CF7, il difetto
scompare.
E' la prima volta che osservo un sintomo del genere, se mi fossi accorto
che, sotto il forte e costante ronzio si ascoltavano le stazioni se si
alzava il volume al massimo, mi sarei risparmiato la faticaccia dei
condensatori ed i cattivi pensieri.
Tolgo la CF7, pulisco a fondo i contatti del portavalvole e dello
zoccolo, riaccendo ed il difetto permane, anche se saltuariamente e
limitato all'iniziale riscaldamento della valvola. Inizio a preoccuparmi
perchè se i falsi contatti fossero all'interno della valvola, non avrei
altro da fare che sostituirla.
Come ultimo test, inforco il saldatore e ripasso con delicatezza le
saldature dei piedini della valvola e del beccuccio della valvola
(attenzione al calore ed ai mucchietti di stagno).
Sono fortunato, eseguito questo intervento, la ricezione è stabile e
corretta e, dopo più di un'ora consecutiva, il problema non si è più
ripresentato.
Non resta che rimontare lo chassis nel mobile, ripristinare tutti i
tratti di alimentazione, rimontare le manopole e chiudere lo schienale.
Facile e sbrigativo?
Affatto.
Iniziano ad uscire un numero non precisato di problemi, voluti e non.
L'asticella di sintonia si era spostata e non era più centrata nei fine
corsa (svita lo chassis sfila lo chassis sistema astina infila chassis
avvita chassis).
La piccola scala di cellulosa che indica le bande non c'era proprio e
non me ne ero accorto proprio (la prendo dall'altra usata come cavia per
cui svita lo chassis sfila lo chassis dissalda i collegamenti monta ed
avvita la scala infila chassis risalda i fili avvita chassis).
Provo a schermare la CF7 con dell'alluminio per vedere se diminuiscono
un po' di fischi ma ho l'unico risultato di non ricevere più le stazioni
in gamma alta (inverto le due CF2 ed il difetto scompare).
Si fa in ogni caso sentire il fatto che praticamente tutte le valvole
sono quelle originali e sono un po' esaurite, specialmente quelle di
alta frequenza.
Si ripresentano i falsi contatti dovuti al commutatore di gamma, do' una
stretta al commutatore di gamma e tutto torna a posto.
Ho come la sensazione che mi voglia far scontare tutto il tempo che l'ho
lasciata sola ed abbandonata sul tavolo di lavoro.
Il lavoro è stato apprezzato da tutti coloro che hanno visto e provato
la radio e, soprattutto dal mio amico, che era la cosa più importante.
Rimane ancora un po a casa per farmi compagnia prima di tornare alla sua
dimora e poi parte ben imballata accompagnata dal suo proprietario.
Sono soddisfatto, un'altra operazione di frankestiana memoria è stata
portata a termine, un po' di vita donata affinché il ricordo sia
preservato nel tempo, contesto storico in cui il tempo, il pensiero ed
il ricordo non hanno più alcun significato...