Recupero di un piccolo altoparlante 2
Era più di un anno che avevo quell'altoparlante buttato giù in cantina, da quando lo avevo trovato in uno stock di materiale
che mi era stato regalato per non finire in discarica, e fin dall'inizio non ero
riuscito a farlo passare a miglior vita.
Non chiedetemi
perché, ma mi sono sempre rifiutato di sbarazzarmene, con l'idea sempre di
provare almeno a recuperarlo.
Il momento è arrivato quando sono stato
costretto a fare spazio sullo scaffale dove era parcheggiato, i bambini che
crescono creano tanto di quel materiale da conservare .........
Come potete vedere dalle foto, l'altoparlante un po' di ribrezzo lo faceva, si notano le mancanze e gli strappi ma soprattutto i tentativi di riparazione precedenti
fatti con un materiale cementa tutto, rigido e difficile da togliere senza
strappare il cartone sottostante. Il tentativo è arduo, a sollevare la coscienza
la consapevolezza di non perdere nulla e non rovinare un apparato in riparazione
(se così fosse si poteva optare direttamente con la sostituzione, se il pezzo
fosse stato disponibile......).
La tecnica da seguire è sempre la
medesima: riavvicinare e riallineare il più possibile i lembi di cartone,
passare la colla vinilica diluita e adagiare delicatamente la carta della
bustina del tè, ripassandoci sopra col pennello e la colla vinilica per far
aderire nel migliore dei modi i lembi di cartone. Dove è presente il foro,
dovrete metterci del vostro e fare in modo che la tela aggiuntiva unisca in
maniera lineare le parti da unire (no gobbe o dossi).
Fate asciugare per l'intera giornata e poi passate alla parte
interiore del cono. Come avete visto dalle precedenti foto, alcuni lembi di tela
sono rimasti rialzati, ciò è dovuto alla colla cementa tutto precedentemente
utilizzata che aveva dei cumuli e degli spuntoni; come detto non si poteva
eliminare senza rompere la tela sottostante, per cui ho preferito lasciare le
cose così come stavano e sistemare come meglio potevo la tela. Una volta
essiccata la colla vinilica, si ripeterà lo stesso procedimento nella parte
opposta, facendo molta attenzione al grande foro.
Una nota: ultimamente ho
visto l'utilizzo del cementa tutto nero (perdonatemi ma non so chi la venda o
con quale termine preciso si possa trovare nei negozi specializzati), nelle
pagine dedicate alle radio d'epoca australiane della rivista Silicon Chip. Da
loro, oltre oceano e oltre continente si usa così.
Di seguito il risultato finale. Esteticamente non è che sia il massimo dell'espressionismo estetico dell'elettronica figurata, ma il risultato mi ha sorpreso: credevo che già a basso volume iniziasse a vibrare o distorcere, ma così non è stato: solo a massimo volume si è raggiunta la distorsione, cosa peraltro normale. Come dicevo esteticamente non è cosa bella da vedersi, si poteva pensare, magari, di dare una spruzzata di vernice nera ma, secondo me, avrei appesantito ancora di più la membrana.
I più allenati avranno osservato che manca lo spessore, di solito in sughero o materiale gommoso che unisce la membrana al cestello in metallo e che ha lo scopo di smorzatore di vibrazioni e separatore tra altoparlante e chassis. Questo sarà l'argomento del prossimo articolo sul recupero degli altoparlanti.