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Riporto le immagini e le impressioni dell'ultimo test sulla rimozione dela ruggine, applicando le nozioni
apprese precedentemente ad un manufatto decisamente fuori dalla portata
quotidiana: delle schegge di bomba della seconda guerra mondiale.
Questi reperti storici sono stati trovati nelle vicinanze della
chiesa di
Santo Antonino Di Apamea a
Viticuso (FR), paese natale di uno dei miei
genitori, durante una
scalata lungo la montagna. Incredibilmente erano in superfice sotto un folto strato di foglie marce di sottobosco, nascoste e
mimetizzate fino a che il mio scarpone non ha spostato il fogliame.
Di seguito verrà mostrata la sequenza fotografica delle varie fasi della
pulizia, dandovi modo di giudicare il risultato.
Potete vedere lo stato delle schegge dopo una necessaria pulizia,
visto che si aveva ribrezzo anche solo a toccarle.

Immerse nell'aceto, in trasparenza...

La reazione chimica inizia ad avere il suo decorso...

Il primo bagno di pulizia è finito, si scola il contenitore e si analizza il
primo risultato. Si è tolta la sporcizia superficiale ma la ruggine e le
incrostazioni rimangono. Si ripete il procedimento.

Dopo parecchie ore appare quello che vedete in foto: uno strato rigido di
materiale scuro che copre tutto il contenitore in alluminio; ha la
consistenza di uno strato di ghiaccio formatosi in inverno a seguito di un
abbassamento improvviso di temperatura su una pozza di acqua.

Guardate la poltiglia sulla destra e il materiale nero di risulta altrove...

come si presenta il lavandino dopo aver sciacquato le schegge...a cui seguirà
una bella spazzolata con la spatola a setole metalliche....

Le schegge lavate, spazzolate ed asciugate, spruzzate di vasellina spray su
tutti i lati...le foto in macro vi permettono di vedere il risultato
finale...
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