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Quello che vado a raccontarvi, è un metodo semplice ed economico per
eliminare la ruggine da pezzi metallici.
Ho già riportato altrove nelle riparazioni delle radio questo metodo,
utilizzato per le viti e per parti del telaio colpite dalla ruggine.
Per questo lavoro vi serve un bicchiere di plastica, dell'aceto di vino
bianco (6° di acidità, ma sarebbe meglio 7° se non avesse la
controindicazione di costare molto di più), dei pennelli a setola dura
oppure, in funzione del pezzo che dovete pulire, una spazzolina con setole
di metallo e, infine, della vasellina spray.
Quello che vedete è un chiodone da muro, trovato sotto terra in un parco
romano, per puro caso. L'ho tenuto solo per la fortuità dell'evento fino a
riscoprirlo nell'angolo nascosto di uno scatolone: allora è scattata la
voglia di rendergli nuova vita.
Di seguito vedete la sequenza fotografica delle fasi della pulizia.
Il pezzo originale.
Il pezzo viene immerso in un contenitore in cui viene versato l'aceto:
l'ottimo sarebbe immergerlo completamente, in questo caso il lavoro è stato
doppio, prima il lato scoperto e poi la parte opposta.
Più lo lascerete in immersione, più l'aceto assumerà una tinta scura, dello
stesso colore della ruggine: a seconda del grado di attacco della ruggine,
potete tranquillamente arrivare a lasciarlo immerso per 24 ore.
Sotto potete vedere la differenza della parte immersa e della parte ancora
da immergere.
Una volta avuta la reazione aceto-ferro (vedete il deposito in fondo al
bicchiere ed il colore dell'aceto), dovrete usare un pennello a setole dure
e corte oppure una spazzola con fili metallici per ferro e risciacqure
abbondantemente con acqua. Il risultato lo potete vedere nelle foto sopra e
sotto.
Una volta pulito a dovere, si dovrà fare in modo che l'ossigeno presente
nell'aria non si combini di nuovo col metallo creando l'ossidazione (e
quindi la ruggine); a tal proposito, si spruzzerà sul pezzo metallico della
vasellina spray. L'intento è quello di creare una patina superficiale che
protegga il metallo dall'ossidazione.
Lasciate che la vasellina ricopra ogni interstizio e superficie e ripetete
il procedimento più volte se necessario.
Le foto sottostanti mostrano il chiodo dopo il trattamento.
Sono passati più di due anni dal trattamento e il chiodo mostra solo qualche
punto di ruggine di dimensioni molto piccole, probabilmente in zone dove la
vasellina non ha attecchito.
Ciao a tutti e buona sperimentazione.
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