Metafonia

di
Antonio Fautilli

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Ogni volta che veniamo a contatto con fenomeni sconosciuti o che mettono a dura prova le nostre convinzioni quotidiane, riceviamo sempre uno stimolo intenso tendente al trauma: questo vale nell'avvicendarsi della nostra esistenza terrena e vale soprattutto nell'argomento che oggi tratteremo.

Ogni volta che si sfiora la sfera spirituale e i legami che ci legano in particolar modo con i defunti, ogni volta che ci soffermiamo sulla vastità delle implicazioni e delle interazioni tra il significato di vita o di morte, il nostro intelletto viene offuscato nella comprensione e vengono a vacillare le nostre già magre convinzioni.

Ognuno di noi instaura con la morte un proprio particolare rapporto ed ognuno di noi immagina, o spera che sia come immaginato, il momento del trapasso e di quello che avverrà in seguito.

Ognuno di noi ha una paura ancestrale della presunta verità e, quando, come in questo caso, ci si trova di fronte a dei fenomeni che dimostrerebbero la vita oltre la morte, a fenomeni comunque inspiegabili che minano fortemente la nostra sanità mentale, ecco, la paura ci avvolge e ci toglie il respiro, la paura ci rende preistorici e ci allerta che un evento sta fortemente minando la nostra sopravvivenza, in questo caso, spirituale.

In tempi in cui la curiosità mi portava a sperimentare le vie dell'intelletto e la dialettica permetteva, a quei pochi neuroni che pagano l'affitto della mia calotta cranica, di movimentare la mia crescita spirituale, mi ero interessato all'odierno argomento, ma sempre tenuto a debita distanza di sicurezza, perché la paura che provavo nell'immaginare l'immaginabile, mi bloccava e mi impediva di approfondire.

Quanto l'amico Tonino mi ha raccontato delle sue casuali ma appena approfondite verifiche, mi sono sentito tremare dentro ed ho avuto paura.
Ho raccolto la sua testimonianza dal vivo e mi ha lasciato senza parole, se non altro, perché la stessa mia paura traspariva in ogni sua parola.

Dopo avervi preparato a ciò che ora accadrà, vi dico solamente che la Metafonia è la ricezione, mediante l'uso di apparecchiature elettroniche facilmente reperibili, di parole e frasi di senso compiuto non provenienti dall'umana esistenza quotidiana, bensì fornite da entità ultraterrene, entità intese come esistenti in altre dimensioni a noi impercettibili.
Basta mettere in un qualsiasi motore di ricerca la parola "metafonia" e potrete far sbizzarrire la vostra curiosità.

Vi lascio a Tonino ed alla sua capacità di giocare con l'autarchica italica lingua.


Un doveroso prologo

Diversi anni fa, leggendo la posta, un messaggio attira la mia curiosità.
Uno sconosciuto interlocutore mi chiede una radio con transistor al germanio e uscita per registratore, senza specificare altri particolari salienti.
Rispondo affermativamente offrendo un vetusto Standard SR-J802 in esubero, prodotto nei primi anni ’60, dotato di onde lunghe, medie, corte e FM.

Tra i tanti semiconduttori monta transistor 2SA235 e diodi 1N34A a punta di contatto, l’uscita audio c’è: la richiesta è soddisfatta! i mercanteggiamenti anche, ma la curiosità no!
Chiedo lumi allo sconosciuto che laconicamente mi risponde:
mi dedico alla metafonia e mi è giunta voce che le vecchie radio con i transistor al germanio sono molto più sensibili di quelle moderne…”.

Metafonia?

Sono cinquant’anni che ho la cuffia in testa e la sintonia in mano.
Conosco CW, fonia in modulazione di ampiezza, frequenza, fase, banda laterale unica, doppia e tutte le altre diavolerie inerenti le comunicazioni a portata di antenna.

Reminiscenze scolastiche mi ricordano che “meta” davanti ad una parola indica: mutamento, trasposizione, posteriorità, superamento dei limiti.



Il vetusto Standard SR-J802, ovvero il corpo del reato.


Approfondiamo

Una rapida e sommaria Wiki-indagine, madre di tutte le pezze culturali, mi apre un orizzonte inesplorato.

Infatti la metafonia è un qualcosa di paranormale che riguarda la manifestazione di voci attraverso una radio, un registratore, un amplificatorecatore, un PC o simili apparecchi, notoriamente privi di immaginazione, dotati di sobria, ripetitiva operosità.

Gli anglofoni la chiamano EVP (Electronic Voice Phenomena), mentre le elite acculturate e spocchiose preferiscono psicofonia o meglio transcomunicazione strumentale.

In pratica, per chi è propenso a credere, tutte queste definizioni indicano un metodo pseudo-scientifico che consente di entrare in contatto con l’aldilà, con dimensioni diverse dal mondo reale o con altre forme di intelligenza.

Non occorrono poteri paranormali o attrezzature fantascientifiche: è sufficiente un registratore tradizionale o un odierno MP3 con ingresso stereo ed una radio munita di uscita BF, magari con onde medie e corte.

La ricezione, se avviene, avviene in questa sequenza:
si collega l’uscita BF della radio ad un ingresso del registratore stereo; all’altro ingresso si collega un microfono.

Si avvia il registratore, si sintonizza la radio su onde corte o medie, in una porzione della scala in cui si ascolta solo fruscio e rumore di fondo.

A questo punto, gli scettici non me ne vogliano, parlando al microfono si tenta l’approccio con un’entità ciarliera, alternando domande ad adeguati intervalli, per le eventuali risposte.

L’esperimento dura da una manciata di minuti a una quindicina, poi si ascolta il registrato, meglio se con una buona cuffia.

Ho provato con un Satellit 700 sintonizzato in onde corte su 4.431 kHz, un portatile con scheda audio esterna e l’applicazione Audacity, che permette la registrazione, la monitorizzazione continua e la verifica dei segnali BF della radio e del microfono.

Non sempre o anche meno, tra il brusio delle onde corte, fanno inquietante capolino veloci parole incomplete, a volte cavernose o acute.

La particolarità ancora più inquietante si presenta a volte con un qualcosa che somiglia ad una risposta, magari non proprio corretta dal punto di vista grammaticale.

Scettici, cinici e codardi risolvono la situazione additando le immancabili schifezze elettromagnetiche o errori di demodulazione, valutazione e interpretazione, arrivando a spiegazioni tecniche dal nome poco rassicurante.

Una è l’apofonia, ovvero voler vedere o sentire quel che si vuole sentire fino a percepirlo realmente.
Il cervello elabora fuori della sfera razionale, “mette insieme” cose, attribuisce peso e significato all’inesistente.

Un’altra è la pareidolia, una maniera di prendersi in giro, interpretando dei suoni casuali come una voce, come un parlato.

Roba da schizofrenici?



La “prova” della presunta metafonia. A capirci!


Testimoni

Comunque, queste belle cose si sono manifestate con l’avvento delle onde radio, della radiofonia in generale.

Anche Marconi rileva alcune interferenze somiglianti a voci di ignota origine, senza approfondire il fenomeno, ponendosi però l’interrogativo se le sue onde possano essere in grado di comunicare con altre dimensioni.

Sir Oliver Lodge si allinea alle ipotesi di Marconi, approfondisce, sperimenta, pensa e scrive sull’argomento.

Nel 1913 durante un congresso, dichiara:
Memory and affection are not limited to that associated with matter by which alone they can manifest themselves, here and now, and that personality does persist beyond bodily death”.

Oltreoceano, l’uomo dei mille brevetti si interessa alle comunicazioni anomale con approccio scientifico e progetti di dispositivi derivati dal suo grammofono per ricevere l’aldilà.

Grammofono?
Sì, anche Edison!

E non si fa mancare le classiche sedute con il medium, tanto di moda negli USA ai tempi del proibizionismo.

La fine degli anni ’50, anche in Germania, in Inghilterra e in Italia, vede fiorire studi ed esperimenti al limite dello scientifico, in un connubio di ricercatori, psicologi, matematici, filosofi, parapsicologi, medium e ciarlatani vari, più o meno contrastati e avversati da associazioni interessate allo stesso ramo, ma scettiche.

Uno dei fondatori dell’Università Cattolica, padre Agostino Gemelli, si trova coinvolto in una esperienza nel laboratorio di Fisica, prontamente riferita al Santo Padre dell’epoca.

Da allora ad oggi, a partire dai semplici sintonizzatori/rivelatori a diodo di un certo dott. Konstantin Raudive, psicologo Lettone, lo psico-consumismo esoterico e spiritistico si è evoluto in altisonanti apparecchiature cyber-audio-video dal nome complesso, probabilmente tanto costose quanto inutili.

Anche la religione cattolica si confronta sull’argomento.

Nel Deuteronomio, un pezzo di Bibbia in odore di prescrizioni, condanne e divieti, appare questo passo:

Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose…”.

Ma è roba vecchia, passatista, anacronistica.
Infatti dal 1996, si permette agli spiriti dalle dimensioni ultraterrene di palesarsi ai viventi per una sorta di conforto nelle avversità, nella difficoltà.

La Chiesa quindi, in barba al Deuteronomio, non condanna più le comunicazioni con i morti, a patto che siano motivate da approfondimento religioso e/o scientifico.

La televisione dei Vescovi, TV2000, si è interessata alla metafonia e annessi con alcune trasmissioni interessanti, reperibili su Youtube.

Preferisco non andare oltre, per non arrivare al crucifige o al gatto morto, come agli epici tempi dell’avanspettacolo.

Gli interessati e i curiosi approfondiranno.



L’attrezzatura per l’esperimento.


L'articolo è apparso sul numero 2 del 2016 della rivista La scala parlante, distribuita ai soci dell'associazione A.I.R.E. Associazione Italiana Radio d'Epoca

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